giovedì 15 settembre 2011

Comte

Il grande teorizzatore del Positivismo è Comte, il quale concepisce il positivismo come una grande organizzazione del sapere che permette di definire la scienza positiva, come vedremo per lui della scienza positiva ha il dovere di indagare ogni ambito della reale, perché al sapere scientifico è l'unico che in ogni ambito della reale può presentarsi come sapere risolutivo, un sapere basato essenzialmente sul fatto sulla concretezza. Questo sapere, secondo Comte dovrà dare origine o permettere il compimento di una nuova società che lui definisce industriale e produttiva, che corrisponde a quella società nella quale sono eliminati quei difetti e quei disagi che invece sono ancora presenti nella società in cui vive.
Proprio su questa convinzione la sua opera maggiore, il “Corso di filosofia positiva”, non può che partire dalla delineazione di un albero che rappresenta l'albero delle scienze e di tutti i sapere, perché è chiaro che all'interno di questa concezione l'approccio non può che essere un approccio di tipo enciclopedico, teso a definire tutto il sapere in quanto tale; un sapere enciclopedico diverso da quello dell’Enciclopedia, che era una sapere di tipo cumulativo, in quanto Comte vuole presentare la storia del sapere come una storia che ruota intorno a una legge fondamentale e quindi come qualcosa in cui ogni ambito di sapere è strettamente connesso a tutti gli altri e in cui ogni specifico sapere si evolve secondo una legge che Comte definisce “la legge dei tre stati”. Questa comune molla (che richiama l’evoluzione triadica di Hegel) è quella che fa si che tutti i saperi si presentino come un unico sapere, sebbene si occupi di ambiti diversi, perché tutto il sapere si muovono verso lo stadio positivo.
E’ chiaro che questa costruzione che Comte definisce all’inizio del corso di filosofia positiva è una struttura anche di tipo gerarchico, sia dal punto di vista dell'importanza ma soprattutto dal punto di vista cronologico, in cui le scienze sono divise in base a quello che di cui si occupano ma anche in base al momento in cui le diverse scienze avrebbero raggiunto lo stadio positivo. Secondo lui questa evoluzione del sapere scientifico si muove lungo una linea precisamente determinata da un andamento che va dal più universale alla più specifico e dalla più semplice alla più complesso, quindi le prime scienze che raggiungono lo stadio positivo sono quelle più generali ed universali, ma anche le più semplici, mentre quelle che raggiungono questo obiettivo dopo sono più specifiche e molto più complesse.

Con questo schema Comte individua i saperi, intendendo per sapere quello che riguarda l’ambito teorico, con un tipico andamento dicotomico (nel senso che quello che è unito si tiene mentre quello che è diviso si lascia). Da questo schema Comte costruisce l’albero del sapere, ma prima di tutti i saperi si pone un sapere, che è quello matematico, in quanto non è un sapere come tutti gli altri infatti la matematica è il linguaggio con cui si esprime il reale.
Dopo la matematica si trova la scienza più generale, ovvero l’astronomia, che è anche la più semplice; poi dopo l'astronomia raggiunge la sua maturità la fisica e dopo di essa la chimica.
Dopo la chimica si passa allo studio dei corpi organici con la fisiologia (ovvero lo studio della vita) e dopo di essa di arriva allo studio dei comportamenti con la sociologia, non ha caso Comte è ritenuto l’inventore della sociologia perché in realtà nel corso di filosofia positiva si occupa essenzialmente di portare l'unico sapere che ancora non ha raggiunto la fase positiva alla fase positiva. Ma raggiungere lo stadio positivo vuol dire che tutte queste scienze si sono mosse lungo questa linea direttrice che conduce dallo stadio teologico, attraverso la mediazione dello stadio metafisico, allo stadio positivo.
Lettura “La legge dei tre stati”
Osservando in che modo secondo lui si è evoluto il sapere è facile identificare una legge triadica di natura dialettica, però ad ognuno di questi stadi corrisponde un metodo di indagine e di interpretazione della realtà, allo stadio teologico corrisponde il metodo teologico (che cercherà quindi di interpretare la realtà in base all’azione di agenti esterni che chiama divinità), allo stadio metafisico corrisponde il metodo astratto (che individua termini e categorie astratte che ci permettono di ordinare la realtà, e quindi sostituisce alla divinità dei concetti elaborati dall'uomo) e infine allo stadio positivo il metodo scientifico (quello che si basa sulla determinazione di legge a partire da fatti concreti).
Il primo di questi tre stati rappresenta il punto di partenza, l'ultimo rappresenta la meta mentre lo stadio metafisico rappresenta la fase di passaggio come una fase rivoluzionaria (di Saintsimò).
Laddove ci sono delle cose che si presentano come contraddittorie la forza sovrannaturale si presenta come elemento di congiunzione e tranquillizzante. Lo stadio metafisico è quello che sostituisce alle divinità dei concetti che sono astratti ma che anch'essi hanno il potere di spiegare ciò che avviene. Compito della scienza è invece quello di trovare principi universali che si pongano dopo l'osservazione è che ci permettono di stabilire dei nessi necessari ed universali che spiegano l'insorgenza dei fenomeni e le relazioni dei fenomeni tra di loro, questa è anche la grande differenza dalla metafisica astratta che pone i principi prima della loro osservazione mentre la scienza positiva pone i principio dopo l'osservazione. E chiaro che i primi due momenti sono dei momenti preparatori allo stadio positivo, ma prima di arrivare a questo stadio ha dovuto sostituire il dio con l’universale, ma un universale che si pone prima delle cose e da lì in poi riuscire a passare ad un universale che si pone dopo le cose.

Come abbiamo detto per Comte c'è ancora una scienza che si trova ancora nello stadio metafisico, ovvero lo stadio che spiega ciò che avviene nel mondo fenomenico attraverso concetti di tipo metafisico che vengono posti prima dell'esperienza; questa scienza è la sociologia, ed è per questo che buona parte del corso di filosofia positiva viene concepito dall'autore come un tentativo di portare anche la sociologia allo stadio positivo. Proprio per questo Comte è ritenuto l'inventore della sociologia scienza, proprio perché ha cercato di concepire la sociologia come una scienza all'interno della quale applicare quel metodo scientifico che avevo un sommato bene per tutte le altre scienze.
C'è però un problema che impedisce alla sociologia di diventare scienza perché creare una situazione di laboratorio, ovvero mettere delle persone all'interno di un contesto e osservarle e determina chiaramente un cambiamento del loro comportamento perché si comportano come persone che sanno di essere osservata.
Ciò implica che bisogna cercare delle leggi che governano la sociologia in un modo diverso e l'altro modo per leggere le società e quello storico, ovvero quello di osservare come si sono sviluppate le società nel corso della storia e vedere se è possibile rinvenire nelle varie società delle caratteristiche comuni. Proprio per questo la sociologia si divide in due parti:
1.       statica sociale, ovvero quella che studia le società nel momento della loro manifestazione per vedere se esistono degli elementi comuni che determinano e che permettono il funzionamento di ogni società
2.       dinamica sociale, che studia il passaggio da una società all'altra
Per quello che riguarda la statica sociale Comte pensa di poter osservare un aspetto comune, ovvero il fatto che ogni società tende all'uniformità amministrativa, ovvero all’organizzazione. Le società sono infatti sorgere quando si registra all'interno di un gruppo una certa omogeneità o, come la chiama Comte, un muoversi in direzione del consenso, quindi il raggiungimento del consenso all'interno di una determinata comunità rappresenta l'obiettivo e quindi la legge che regola le varie funzioni amministrative di questa società.
Con questa teoria si spiega anche il fenomeno dei regimi totalitari del 900, infatti uno degli aspetti che li caratterizzano tutti è la ricerca sfrenata del consenso, ovvero l'utilizzo di ogni mezzo di condizionamento per creare consenso nei confronti del regime.

Diversa è invece la questione che regolano avvicendarsi nel corso della storia delle società, ora poiché Comte riprende lo storicismo hegeliano, ovvero la concezione che la storia si muova in direzione del meglio, vorrà dire che anche per quello che riguarda le dinamiche della storia la legge sulla quale si baserà l'evoluzione della società sarà la stessa legge che funziona in tutti gli altri ambiti, ovvero la legge dei tre stati, quindi anche le società nella loro sviluppo storico si muovono in direzione di questa legge dei tre stati. È chiaro che anche in questo caso si dovrà giungere alla società più perfetta, che sarà quella che rappresenta lo stadio positivo, ovvero la società industriale, quella società nella quale tutte le strutture della società corrispondono al modello tecnologico e scientifico che trova la sua massima applicazione nella società industriale. Proprio per questo la società industriale può aspirare ad essere una società organica come lo era stato il feudalesimo, perché sono società organiche quelle dove esiste una perfetta coesione tra le due dimensioni che per Comte caratterizzano le società, ovvero la dimensione spirituale e la dimensione poetico-militare.
Anche la società industriale, così come nel medioevo, avrà i suoi sacerdoti e i suoi cavalieri, solo che in questo caso saranno i filosofi e gli industriali (cha avranno compito di guida). La società industriale diventerà organica perché i filosofi e gli industriali appartengono ad un'unica classe che è quella della fiducia nella scienza e del sapere scientifico.

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